appunti per la letteratura del futuro #2





Il romanzo, eh, prima o poi, dovrà schiattare. Solo a me sembra assurdo che si continui a inseguire il senso di un modello così logoro e scadente? Eppure sta già sputando sangue e mostrando segni di demenza senile. Ma non perdiamo tempo a criticarlo o ad accopparlo. Morirà da solo. Bisogna far nascere una nuova forma di scrittura. Scoprirla, inventarla, forzarla. LA SCRITTURA DELLA PIENA RISOLUTEZZA del PENSIERO e dell'INDAGINE. Scrittura di carattere. Veloce. Istinto e saggezza scientifica. Molto ritmo. Fatta da gente povera. Che ha sperimentato la fame. Che conta gli spicci.

Cosa conviene? Contaminazioni extra-letterarie a manetta. Prosa pura. Che non racconta. Inutilmente utile e utilmente inutile. Pericolosa però curativa. Più vicina alla sofistica che alla narrazione. Dialoghi. Tanti dialoghi. La critica del progresso, già stronziata dalle letture post-moderne, comporta altre due o tre trappole. Evitiamole. Evitiamo che la letteratura si annunci in un linguaggio storicistico o come una critica di una rappresentazione dominante, evitiamo la sostituzione di un paradigma con un altro. Ci vogliono nozioni indifferenziate e consapevolmente sospette. Occhi che spiano. Un ordine del tempo nuovo, giustificato per speranze e catastrofi. Lasciamo perdere i racconti. Sono solo romanzi imperfetti. Quindi aborti.

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