Borgo Sud di Donatella Di Pietrantonio


Abbiamo già detto, mi pare, che la moda italiana di quest'ultimo periodo, in letteratura, è di affondare fino in fondo mani e viso nel dolore, imbrattarsi nei guai passati, nei traumi più umilianti, eccetera eccetera. Modo in voga di questa moda è quello del ritorno a casa dell'eroina, cioè della povera sfortunata, che dopo essersi emancipata con molta fatica dalla miseria morale e materiale delle sue origini deve o vuole tornare negli amari luoghi della sua infanzia (di solito paesini arretrati e abbrutiti, dove le femmine subiscono il peggio e gli uomini ne combinano di terribili). 

Donatella Di Pietrantonio dopo il successo de L'armunita (Einaudi, 2017) è diventata la maestra di questo tipo di romanzo lacrimevole e scabroso, dove l'infanzia è sempre un incubo e la maturità una specie di contrappasso. Una vera punizione, che, puntualmente, ti illude e poi pone di fronte a tutto il male che avresti voluto dimenticare o che, per sbaglio, non hai ancora subito. Con Borgo Sud l'autrice continua la storia lasciata in sospeso con L'armunita. Affonda il dito nella piaga. 

Si ritorna in Abruzzo, si ritorna a parlare d'infanzia, di infelicità, di dolori infiniti, di un presente convulso in cui si accumulano ricordi di situazioni non risolte, remore e fantasmi simili a ossessioni. La precarietà costante che minaccia ogni presunzione di sicurezza, proprio come un sisma, è il motore vero dell'azione. Infatti la protagonista se ne sta bella bella nella sua nuova vita, con un marito, un lavoro più o meno decente, e poi arriva sua sorella a farla angosciare, a farle rivivere il male e la violenza già vissuta. 

Infastidiscono i mille flashback con cui la trama è spezzata e rattoppata. Si avverte una fretta che impone al romanzo una tensione forzata. Come a voler gettare in faccia del lettore un fatto triste dopo l'altro, un rimpianto peggio dell'altro, in modo che la ferita diventi sempre più infetta e dolente. L'ordito è poco elegante. E poi la melodrammaticità è alle stelle. A livello da soap argentina.

Se questo Borgo Sud vince un premio importante, o diventa copione per una fiction, non ci affrancheremo da questa moda tristissima del ritorno al doloroso paesello per molti molti anni, ve lo dico,

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